Arriva nelle sale italiane giovedì 30 marzo il secondo film di Emanuele Scaringi, che, dopo La profezia dell’armadillo, 2018, dirige ora un horror prodotto da Fandango e Rai Cinema.

Cosa spinge Marta [Kasia Smutniak] a trasferirsi con sua figlia Nina [Greta Santi] a lasciare la città per trasferirsi nel piccolo paese di montagna di Malanotte? Non è dato saperlo, ma di certo in questa decisione pesa sul disturbo di cui soffre Nina, affetta da paralisi ipnagogica, ovvero un disturbo del sonno che le causa stati allucinatori e a causa di cui, poco prima della fase del risveglio, pur essendo consapevole e cosciente, è incapace di muovere ogni parte del corpo e di parlare. Ogni volta il ritorno alla normalità è associato ad un urlo acuto, che fa destare Marta, che prova a distrarla, ma la donna sembra sentirsi in colpa per lo stato di sofferenza della figlia, come se dipendesse da lei.

Malanotte non è certo un paese ospitale, anche se gli abitanti sono molto invadenti e cercano a tutti i costi di essere partecipi della vita del proprio prossimo. A partire dalla signora Orsa [Betti Pedrazzi], che da buona vicina di casa dà il benvenuto alle nuove arrivate facendo loro visita, diventando poi la balia di Nina. Suo nipote Andrea [Mario Sgueglia], di mestiere elettricista, sembra l’unico abitante rassicurante, e si rende disponibile per risolvere i problemi elettrici nel casolare fatiscente in campagna dove Marta e Nina vivono, affittato da Franco [Mauro Marino], che non ha rispettato le condizioni dell’affitto pattuite.


 

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