Siamo a Palermo, nel 1897. In città viene inaugurata un’esposizione dedicata alle nuove tecnologie ed al progresso, che richiama numerosi visitatori. Tra le novità introdotte, anche quella del cinematografo, che inevitabilmente risulta essere tra le attrazioni che suscitano maggiore curiosità.

Ma la tragedia è dietro l’angolo: durante una dimostrazione del suo funzionamento, il proiettore prende fuoco, facendo divampare un terribile incendio, che fa tantissime vittime, in gran parte donne. L’evento segna in particolare le vite di tre personaggi: Arianna Villalba (Giulia Bevilacqua), Costanza Di Giusto (Dharma Mangia Woods) e Rosalia Catalano (Laura Chiatti).

Tutte e tre devono lottare per emanciparsi da un destino che sembra già segnato e che, allora come purtroppo ancora oggi, vede le donne faticare per essere davvero indipendenti. Arianna incarna il coraggio di chi si oppone alla violenza domestica, cercando di approfittare del rogo per fingersi morta e scappare dal marito Guglielmo (Thomas Trabacchi), Duca di Villalba; Costanza, figlia di Augusto (Paolo Sassanelli), colui che ha portato il primo proiettore a Palermo, rappresenta invece la ricerca della giustizia, mentre Rosalia, domestica che sogna con il marito Giuseppe (Giovanni Anzaldo) un futuro in America, incarna la necessità della speranza.

Guglielmo, durante le indagini, insiste affinché il Commissario Lucchesi (Sergio Rubini) faccia cadere le colpe sugli anarchici che protestavano fuori dall’esposizione, ed in particolare su Libero (Leonardo Pazzagli), che diventa il primo sospettato. Ma il giovane è legato al Commissario da un segreto, oltre ad avere avuto nel rogo un ruolo da eroe.


 

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