Un’altra storia teen per Rai dopo Mare fuori e Shake. Arriva Vivere non è un gioco da ragazzi il protagonista è il diciasettenne Lele, innamorato di Serena, che si fa travolgere dall’ebbrezza delle droghe del sabato sera, quelle che i ragazzi chiamano “paste”. È proprio lui a venderne una al coetaneo Mirco che lo ucciderà. Lele viene travolto dai sensi di colpa, non parla con nessuno, se non con l’amico Pigi, figlio di un avvocato. Intanto a indagare sul caso è il poliziotto sui generis Saguatti.

Bologna. Lele (Riccardo De Rinaldis Santorelli) è un bravo ragazzo, figlio di Anna (Nicole Grimaudo) e Marco (Stefano Fresi), genitori di umili origini che hanno qualche problemino di lavoro. Soprattutto il padre, lasciato a piedi da un imprenditore truffaldino. Lele frequenta il Carducci, il liceo classico dei ricchi, è uno dei più bravi della classe, ed è innamorato della “principessa” della scuola, Serena (Matilde Benedusi), figlia della futura sindaca di Bologna (Lucia Mascino).

Lele e Serena iniziano a frequentarsi, e da quel momento lui si lascia trascinare dalle droghe del sabato sera, quelle prese per divertimento e che solo apparentemente non sembrano pericolose. Una delle paste che Lele vende a Mirco stroncheranno la vita del ragazzo. Per Lele inizia un incubo. I sensi di colpa lo flagellano.

Una valanga si abbatte sul gruppo di amici formato da Serena, Pigi, Patti e Spinoza, e sui loro genitori che iniziano a interrogarsi su chi siano veramente i loro figli. Sul caso indaga il poliziotto Saguatti (Claudio Bisio), appena passato dall’antidroga alla omicidi. Nel corso delle puntate si scoprirà che lo sbirro ha un passato non proprio lineare e che lo lega a “Mollo”, padre di Lele Molinari

Vivere non è un gioco da ragazzi è un teen e family drama che incrocia le storie di un gruppo di ragazzi nel pieno dell’adolescenza e dei rispettivi genitori. Come comportarsi e reagire di fronte a un evento drammatico come la morte di un ragazzo causata da una pasticca che è stata venduta da tuo figlio? Il peso delle scelte sbagliate di un liceale possono compromettere l’equilibrio di un’intera famiglia, e non solo.

La serie parla di  un problema dei giorni nostri, come le sostanze stupefacenti utilizzate dagli adolescenti, e soprattutto del rapporto tra genitori e figli, tra amici, tra professori e alunni. La vita quotidiana entra nelle case degli italiani. Il tono non è solo quello del dramma, la figura del poliziotto interpretato da Claudio Bisio infatti alleggerisce l’atmosfera.

 
 


 

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